La coltivazione della vite di Sangiovese grosso e la potatura delle gemme per il Brunello di Montalcino, e i metodi di coltivazione.


Coltivazione del Sangiovese per il Brunello di Montalcino

Vigneti di Sangiovese per Brunello di Montalcino
La terra di Montalcino, paradossalmente, puo' vantare una storia millenaria per quanto riguarda uno dei suoi prodotti oggi meno noti, ovvero il Moscatello. Fino agli inizi del 1800, infatti, Montalcino era sinonimo di vini bianchi, dolci, frizzanti, prodotti da vigne moscato. L'invasione della filossera di inizio XIX secolo spinse i coltivatori a trovare soluzioni diverse, e a ripensare le coltivazioni. Il Sangiovese grosso, innestato su un piede di vite americana, sembrava il piu' promettente.

Metodo a Cordone Speronato

Oggi il sistema di allevamento della vite piu' diffuso e' il cordone speronato. In questo caso il fusto della pianta puo' arrivare ad un metro di altezza e si allunga poi orizzontalmente sino a raggiungere la vite accanto. Lo sviluppo avviene su tre fili tesi tra i pali che sorreggono le piante. Al primo filo viene fissato il cordone permanente, agli altri la vegetazione.

Metodo Guyot

Un altro sistema e' il Guyot. Tale metodo di allevamento della vite ha preso il nome dal ricercatore che lo desrisse per primo quasi cento anni fa. E' caratterizzato da un fusto basso dotato di uno sperone a due gemme, ceh diventeranno poi altrettanti tralci, e un capo a frutto che puo' portare fino a dieci gemme, responsabile della maggior produzione. La vite si sviluppa su tre fili, uno portante, ceh serve da sostegno del capo a frutto, ad altri due sui quali vengono legati i germogli.

Metodo ad Alberello

In altri rari casi alle vigne si puo' far assumere una postura particolare che viene identificata con il termine 'ad alberello'. Qui il fusto della vite viene mantenuto ad un'altezza variabile tra i 30 e i 50 cm, con 2, 3 o 4 branche con sperone di 1 o 2 gemme ciascuna. Con questo metodo si contiene lo sviluppo della pianta, la produzione e' limitata a grappoli poco numerosi ma assai zuccherini, i quali determineranno quindi una buona gradazione alcoolica. Questo sistema non richiede quasi mai l'uso della palificazione.

Vendemmia verde e Potatura a carico di gemme contenuto

In ogni caso andra' rispettato il limite della produzione di un massimo di 80 quintali di uva per ettaro; va notato che la maggioranza dei produttori applica una autoregolamentazione che la maggior parte delle volte e' ancora piu' stringente del disciplinare ufficiale; la maggior parte dei produttori applica infatti alcune pratiche colturali come la vendemmia verde e la potatura con carico di gemme piu' contenuto, che abbassano la quantita' massima consentita, che mediamente arriva dunque a non superare i 60 - 70 quintali per ettaro.
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